Il confine di contatto tutto
speciale che si crea tra il bambino e i genitori si pone l’obiettivo
fondamentale di co-costruire l’emergere della traità intrapersonale (Salonia,
2013a). A questo proposito, scrive
Goodman: “Una particolare relazione, quella con il genitore, resta sempre, in
qualche modo intra-personale, una dipendenza inter-personale fisiologica e di
base” (Goodman, 1995, 134). La traità intrapersonale si configura, infatti,
come un sotterraneo, sottile dialogo interno, un parlare a se stesso, una
particolare consapevolezza che porterà alla capacità di dare del tu a se
stesso. Solo se i genitori sono capaci di prendersi cura (perché a loro volta
hanno sviluppato la propria traità intrapersonale) possono facilitare nel
bambino – un Tu ancora incapace – l’emergere della traità intrapersonale che
coincide con la maturazione del Sé. Perché ciò accada e possa produrre
crescita, è importante che ogni esperienza sia dicibile: è necessario, quindi,
ce i genitori educhino il bambino a fare dialogare le differenze e le
contraddizioni dentro di sé e nella relazione con l’altro.
Valeria Conte, Coparenting e Gestalt Therapy tra pienezza e fallimenti della traità
primaria, in Aluette Merenda (ed.), Genitori
con. Modelli di coparenting attuali e corpi familiari in Gestalt Therapy ,
Assisi 2017, Cittadella Editrice, pag. 143
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