La famiglia ‘liquida’…

 Nel contesto attuale, un terapeuta della famiglia si trova a lavorare con famiglie contraddistinte da un sistema interpersonale in continua trasformazione, segnato dai nuovi eventi critici, su scenari che comportano riflessi operativi sul suo ruolo. Dagli anni sessanta in poi si diffondono, come abbiamo visto, modalità e tipologie nuove di ‘essere famiglia’: minor numero di matrimoni e aumento di coppie non sposate (con figli); minor numero di figli ed aumento dell’età media delle primipare; maggiore espressione del codice affettivo (intimità), a discapito di quello etico-normativo; maggior numero di famiglie separate (evento critico: il divorzio); trasformazioni di famiglie da allargate a nucleari e da patriarcali a coniugali; spostamenti geografici; sviluppo delle biotecnologie. Si delinea in particolare la presenza di nuove tipologie familiari differenziate per: struttura (monogenitoriali, nucleari, plurinucleari, ricomposte); orientamento sessuale (omo-unioni, famiglie con coppia eterosessuale con o senza figli, con figli adottivi e/o biologici); appartenenza etnica (famiglie mono e plurietniche). Diventa coerente parlare non di famiglia, ma di ‘famiglie’, viste le tante forme che il termine famiglia assume. La formulazione di Bauman racchiude in un’espressione fortemente pregnante questi cambiamenti della famiglia: la famiglia ‘liquida’. È la famiglia che sfugge a continue definizioni della propria forma. Da un punto di vista metodologico, l’orizzonte osservativo si amplia, dunque, includendo sistemi di relazione più vasti e complessi: ad esempio, il modello diadico, frequentemente utilizzato per studiare le relazioni familiari, lascia adesso prevalentemente il posto ad un modello di co-regolazione (triadico), evitando peraltro il rischio di una ‘parcellizzazione del sistema’ con una perdita del senso della sua complessità, che ridurrebbe le diadi ad una semplice somma.

Giovanni Salonia, Danza delle sedie e danza dei pronomi. Terapia gestaltica familiare, ed. Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 2017, pagg. 31-33





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