Secondo
I. From, in altre parole, il narcisismo in GT viene ricondotto ad una precisa
interruzione di contatto che è la retroflessione. L’organismo – spinto da una
precisa intenzionalità – è pienamente coinvolto in termini di orientamento e di
manipolazione nell’interazione con l’Ambiente, nel momento in cui dovrebbe consegnarsi
al ‘contatto finale’ (finalmente!) viene bloccato dall’angoscia: l’energia
attivata, invece di essere investita sull’Ambiente, viene rivolta verso se
stessi. Tale interruzione provoca un senso di fallimento e di rabbia. Manca il
gesto ultimo che avrebbe permesso la pienezza dell’esperienza. Chi oggi mostra
questo tipo di sofferenza narcisista ha avuto una madre confluente, che lo ha
abbandonato, che lo ha lasciato too early: è questo il classico
narcisista retroflessivo. Ma esistono secondo From anche altri due tipi di
narcisista: quello che non ha mai avuto una madre confluente (i narcisisti con
questo tipo di storia sono molto difficili, perchè hanno dovuto imparare da
piccoli come non avere bisogno della confluenza) e quello che ha avuto una
madre che è stata confluente troppo a lungo e lo ha lasciato too late.
Oltre al narcisista retro flessivo (too early), si configura anche,
dunque, un narcisista autistico (mancanza di esperienza della confluenza
primaria) ed uno confluente (too late).
Giovanni
Salonia, Pensieri su Gestalt Therapy e
vissuti narcisistici, in G. Salonia,V. Conte, P. Argentino, Devo sapere subito se sono vivo. Saggi di
psicopatologia gestaltica, Ed. Il pozzo di Giacobbe, pagg. 163-164
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