Ad
esempio: c’è stato un periodo in cui in comunità si sperimentava all’interno
del gruppo degli operatori una frattura, una ‘separazione in casa’, tra
psicologo, assistenti sociali e terapista della riabilitazione da un lato ed infermieri
professionali ed operatori tecnici ausiliari dall’altro. Io stavo in mezzo, in
una posizione alquanto scomoda di ‘cuscinetto ammortizzatore’ delle tensioni.
Gli uni mi parlavano male degli altri e viceversa, c’era molta rabbia mista a
sconforto. […] Dopo aver ascoltato con attenzione ciascun sottogruppo ho
lavorato affinché fossero disponibili all’ascolto e al confronto reciproco e
quindi ho convocato una riunione plenaria degli operatori della comunità.
Durante questa riunione è emersa la palese scissione del gruppo degli operatori
della comunità e alla mia richiesta di esemplificare con qualche evento specifico
(collocazione nel tempo e nello spazio) questa loro contrapposizione, un
infermiere cominciò a raccontare che qualche giorno prima ad un paziente che
continuamente, in modo assillante e lamentoso, chiedeva di aprire la porta
della degenza al di fuori dell’orario consentito, aveva risposto negativamente
spiegandogli che era importante rispettare le regole e invitandolo a
partecipare alle attività riabilitative. L’assistente sociale a cui subito dopo
il paziente si era rivolto davanti all’insistenza esasperante dello stesso, aveva
chiesto di fare un’eccezione alla regola, preoccupata dalle reazioni
autolesionistiche minacciate dal paziente. A seguito di ciò, l’infermiere si era
sentito svalutato nei suoi compiti educativi e riabilitativi. Sembrava una
contrapposizione senza possibilità d’incontro, fin quando ho chiesto loro di
collocare questo vissuto comunitario di scissione nella relazione con il
vissuto dissociativo del paziente. Si è allora aperto un varco per l’incontro:
contestualizzare gli avvenimenti, collocarli nella dimensione relazionale della
comunità, accresce la consapevolezza degli operatori e diventa fattore
terapeutico d’intervento.
Paola
Argentino, “Comunità terapeutiche e riabilitazione psichiatrica: il Modello
Gestaltico Comunitario” in G. Salonia, V. Conte, P. Argentino, Devo sapere subito se sono vivo. Saggi di
psicopatologia gestaltica, Ed. Il pozzo di Giacobbe, pag. 137
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