Alcune
conseguenze: 1) nell’interpretazione gestaltica quel che la psicoanalisi chiama
inconscio (nel senso di inconscio rimosso) non è altro che il frutto ormai
inconsapevole di un blocco relazionale trasformato in blocco intrapsichico, un controllo
deliberato nato nella relazione e assimilato dal corpo/sfondo come abitudine
inconsapevole, la cui energia di desiderio rimane viva però a depotenziare e a
turbare ogni esperienza successiva. L’arcaicità del blocco stabilisce la natura
del disturbo, come debolezza della figura o come crisi dello sfondo stesso
dell’esperienza (come abbiamo già detto, l’inconscio non rimosso, ovvero gli
schemi e le forme dell’esperienza infantile pre-edipica, debbono considerarsi,
alla stessa stregua, non come vissuti sepolti e inaccessibili, ma come
apprendimenti originari disponibili alla memoria corporea quali potenzialità
decisive della vita adulta); 2) in questo senso, alla frattura psicoanalitica
fra conscio e inconscio si sostituisce una continuità dell’esperienza
soggettiva affidata al corpo e tutta giocata sul rapporto fra consapevole e
inconsapevole […]
Antonio Sichera, Dalla frattura freudiana alla continuità
gestaltica: lo scarto epistemologico di Gestalt Therapy, in G.Salonia e A.
Sichera, Edipo dopo Freud, GTK Books
1 - Rivista di psicoterapia, pag. 55
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