[C’è] una
strada che supera l’antica scissione tra piacere e dovere, affetti e ragione:
ascoltando in profondità se stessi, si ritrovano il piacere del dovere e il
dovere del piacere, si scopre che dentro gli affetti esiste un principio di
autoregolazione relazionale per cui il bene è bene non perché è comandato ma
perché è intimamente bene (“le ragioni del cuore” ascoltato approdano alla
ragione della mente!)
Come per
tutti i conflitti, la soluzione accade come dono quando i due contendenti
(dentro e fuori di noi) non si combattono, non si urlano addosso le proprie
ragioni, ma si ascoltano… Segno di un vero ascolto è prendere consapevolezza
dei frammenti di oscurità del proprio punto di vista e dei frammenti di luce
del punto di vista dell’altro.
Non
guerra dentro di sé. Non pace precoce e artefatta. Ma un conflitto caldo che
genera il nuovo che è crescita e pienezza.
Giovanni Salonia,
La pace tra me e me in Messaggero Cappuccino, N.10, Dicembre 2013
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